La copia illegale di software non è furto!
Da parecchio tempo le case discografiche e le società che speculano sui diritti d'autore trasmettono spot (spesso ingannevoli e fuorvianti) sulla pirateria informatica, paragonando "la copia" (senza specificare quella illegale) al furto di beni, come ad esempio il furto di un'auto.
A tal proposito ho trovato in rete una metafora che spiega bene la differenza tra i due casi:
Il furto, detto anche sottrazione di beni, comporta che il proprietario venga privato del possesso o della possibilità di godere del bene sottratto.
La copia invece, è la moltiplicazione dei beni senza sottrarre l'originale, già usata, probabilmente per la prima volta, da Gesù per moltiplicare pani e pesci, e che nessuno si è mai sognato di contestare.
E' come se i fornai e i pescatori volessero denunciare Gesù per i presunti mancati introiti causati dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Che dire... andate e diffondete il Verbo!
A tal proposito ho trovato in rete una metafora che spiega bene la differenza tra i due casi:
Il furto, detto anche sottrazione di beni, comporta che il proprietario venga privato del possesso o della possibilità di godere del bene sottratto.
La copia invece, è la moltiplicazione dei beni senza sottrarre l'originale, già usata, probabilmente per la prima volta, da Gesù per moltiplicare pani e pesci, e che nessuno si è mai sognato di contestare.
E' come se i fornai e i pescatori volessero denunciare Gesù per i presunti mancati introiti causati dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Che dire... andate e diffondete il Verbo!
1 Commenti:
l'arte è di tutti perchè è genio dell'umanità.
Le case discografiche la privatizzano non per il bene dell'artista ma perchè l'artista è , al pari di chi fruisce dell'arte, una vacca da mungere.
quando un artista è bravo ma non commerciale lo lasciano morire di fame.
Copiare per tangere l'arte non è furto. Per guadagnarci sopra, sì.
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