Per quelli come me che...

... che nel 1985 avevano più o meno 10 anni...

• che un giorno si sono sentiti dire dalla mamma o dal papà di non uscire di casa se non necessariamente per andare a scuola, quando avevamo voglia di andare in giro per strada a giocare con gli amici


• che per settimane avevano l'obbligo di lavarsi molto accuratamente le mani e la faccia e ogni altra parte del corpo che fosse stata scoperta, ogni volta che si usciva di casa per un qualunque motivo


• che per settimane non hanno potuto mangiare frutta e verdura, perchè potevano essere stati esposti alle radiazioni della nube che è passata sopra l'Italia


• che dovevano stare attenti anche all'acqua....


• che almeno una volta sono usciti con la mascherina pensando che potesse bloccare le radiazioni


• che in quel periodo hanno mangiato tanta roba in scatola


• che ogni giorno sentivano parlare di quanti morti ha causato l'esplosione del reattore li in Russia


• che ogni giorno vedevano tutti avere paura che la nube potesse uccidere all'istante, e non sapevano che la maggior parte delle vittime sarebbe morta da alcune settimane dopo... a OGGI


• che avevano amici e parenti che ricordando bene quei giorni, l'8-9/11/1987 hanno votato fermamente e decisamente CONTRO il nucleare, anche se forse non per i motivi realmente piu' pericolosi.


• che sapevano come le energie alternative potevano sostituire tranquillamente le centrali nucleari già 23 anni fa ...!!!

Forse è meglio rinfrescarsi un pò la memoria, perchè i mass media se ne sono scordati completamente...

Riconoscere il prolasso della mitrale

Corriere della sera


E' uno dei difetti valvolari più diffusi. Oggi si corregge anche con la chirurgia mininvasiva

Il prolasso della valvola mitrale è un difetto di «tenuta» della valvola che separa l'atrio sinistro dal ventricolo sinistro del cuore. A causa di questo difetto il sangue, invece di andare tutto dall'atrio al ventricolo, torna, in parte, indietro. Di questo problema soffre, in vari gradi, il 2-3 per cento della popolazione. I sintomi - spiega Ottavio Alfieri, direttore della cardiochirurgia dell'ospedale San raffaele, di Milano, in una videointervista- sono palpitazioni e affanno. La diagnosi la fa il medico auscultando il cuore con il fondendoscopio e viene confermata dall'ecocardiografia. La terapia consiste nella riparazione chirurgica del difetto, e si avvale oggi, oltre che dell'approccio tradizionale, anche di quello mininvasivo e, in casi selezionati, di quello percutaneo. Non vengono di solito operati prolassi lievi o moderati